Photoshop, assai utile ma anche .....

Capita talvolta di rivisitare dei vecchi scritti che, specie in fotografia, avevano lo scopo di chiarificare alcuni aspetti controversi. Nonostante il tempo, oltre a continuare ad essere irrisolti, alimentano evoluzioni o involuzioni concettuali che, in assenza di autorevoli e motivati chiarimenti mantengono ancora confusioni. A completamento il testo che avevo proposto è datato aprile 2015. In ogni caso l'attualità prospetta novità più importanti che vengono a complicare l'autenticità della fotografia per come l'abbiamo sempre intesa. L'IA (intelligenza artificiale) sta rivoluzionando il concetto intrinseco della fotografia classica e chissà cosa si verrà a prospettare in un domani assai prossimo.

Buona luce a tutti!


© ESSEC

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"Può capitare ed a me è già più di una volta accaduto di riscontrare, in riunioni di giurie chiamate ad ammettere e premiare fotografie in concorsi fotografici, foto manipolate con interventi di postproduzione che cambiavano significativamente le immagini rispetto alla realizzazione originaria.
In particolare, non mi riferisco alle usuali classiche correzioni di esposizioni, tonalità e/o saturazioni e nemmeno a conversioni dal colore in b/n.
Accade sempre con maggiore frequenza che più o meno abili utilizzatori di Photoshop o di programmi similari (potrei definirli anche "i soliti noti") creino nuove realtà attraverso sovrapposizioni di livelli o con più semplici copia-incolla, scontornando poi le sovrapposizioni o gli arditi inserimenti.
Per quanto ovvio, nella maggior parte dei casi ed in particolare per foto amatori più bravi in questi artifizi, le predette operazioni di modifica non sono visibili con immediatezza ma presuppongono attente osservazioni delle immagini opportunamente ingrandite.
Per quanto ovvio, qualora il concorso bandisca elaborazioni e manipolazioni, l'eventuale infausta ammissione e/o premiazione espone le Giurie a magre figure. Mi resta in ogni caso difficile capire la soddisfazione di chi tenti raggiri nelle regole per accaparrarsi un premio e/o i relativi punteggi connessi.
Quanto fin qui osservato, vista la persistenza del fenomeno, necessita, a mio parere, di urgenti interventi regolamentari.
Nello specifico suggerirei una soluzione radicale, prevedendo sempre delle sezioni speciali dedicate a dette forme di elaborazioni e "smanettamento"; ciò allo scopo di evitare il far concorrere in una medesima sezione - libera o a tema che sia - di fotografi che presentano foto compositivamente integre con gli amanti di immagini artefatte.
Credo che comunque non si può più sottacere sul problema, stante anche la verificata proposizione in serie di foto, nei diversi concorsi, da parte di medesimi autori avvezzi a dette pratiche."

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