Photo Happening a Palermo organizzato all’ARVIS



Discutendo di fotografia l’amico Michele, fotografo palermitano di lungo corso, ha sostenuto che trova sempre particolare interesse nel visitare tutte le mostre, indipendentemente da chi sia l’autore, ponendosi ogni volta attento e curioso, con un approccio costantemente improntato a osservare senza pregiudizi.
Ogni mostra/evento artistico costituisce un messaggio autonomo; può risultare ai nostri occhi eccelso o può anche non piacere o, più semplicemente, risultare incomprensibile o - ancora - non corrispondere alle nostre aspettative.
Rimane il fatto che tutte le proposte culturali meritano di essere sempre trattate con rispetto, non ultimo perché forniscono occasione atte a stimolare aspetti interessanti che avviano momenti di riflessione e, in ogni caso, spunti/argomenti che vanno oltre l'eventuale critica estemporanea.
In questa chiave sono da porre anche le iniziative che molte associazioni e circoli fotografici vengono a organizzare per tenere viva le passioni e favorire sempre nuove proposte.
Il primo Photo Happening che è stato organizzato in questi giorni dall’ARVIS di Palermo, in collaborazione con il Dipartimento Cultura FIAF diretto da Silvano Bicocchi, ha voluto percorrere questo solco e, visti i risultati, c’è pienamente riuscito.
L’ARVIS (Associazione per le arti visive in Sicilia) è associata da tempo alla Federazione Italiana Associazioni Fotografiche e ha di recente organizzato a Palermo il 74^ Congresso Nazionale negli spazi comunali ubicati presso i Cantieri Culturali alla Zisa.
Forte del successo organizzativo conseguito e dell’intensa attività di formazione costantemente rivolta principalmente ai giovani ha voluto avviare anche a Palermo questa ormai collaudata formula composita di appuntamento (Photo Happening per l'appunto), che contempla lo sviluppo in parallelo di diverse attività fotografiche, per fornire opportunità di conoscenze, agevolare la creatività e alimentare i momenti di crescita per chi pratica la fotografia come passione.
Proposito e obiettivo principale non è stato pertanto quello di creare il dictat per ricercare ossessionatamente di arrivare i primi, bensì quello mettersi in gioco proponendosi nello svolgimento di estemporaneità tematiche ovvero di confrontarsi con altri nell’esame dei lavori realizzati, con l’opportunità di vedere contemporaneamente l’attività e le proposte altrui, nonchè di assistere agli esami incrociati che si sviluppano sempre nel corso delle diverse letture.
Questo primo evento palermitano, efficacemente coordinato dal socio Giacomo Barone, si è svolto nell'arco di due giornate; articolate in differenti iniziative costituite da: “set/uscite” supportate da un tutor nella redazione di tre tematiche fotografiche; seminari e conversazioni il sabato (Gianluca De Dominici, Sergio Perez e Ornella Mazzola) e con letture di fotografie che si sono svolte nella giornata di domenica (curate da Brigida Lunetta, Michele Di Donato e Marco Fantechi).
Tutto quanto realizzato è stato esaminato pubblicamente, consentendo a chi fosse interessato (anche a non soci e ospiti) di potere seguire le fasi dei vari lavori e degli eventi.
Tenuto conto che si è trattata di una prima edizione, svolta per ovvi aspetti logistici negli stessi locali dell’associazione, stante le disponibilità economiche limitate per assenza di sponsor, i numeri sono da considerare assai soddisfacenti (con 22 letture portfolio, 7 letture di cinque foto singole per autore e 10 persone partecipanti ai tre set fotografici).
Riguardo alle premiazioni, foto di Giusi Inzinna e Davide Pizzo sono state giudicate come migliori; nelle Serie fotografiche dei set - legate a lavori tematici estemporanei - sono stati prescelti Oscar Nicosia (Il Quartiere Ebraico di Palermo), Stella Gentile (La piaga degli incendi stagionali) e Leandro Faustino (Sulla via di Rosalia).
Nelle letture portfolio secondo si è classificato Salvatore Titoni (Emozione numero cinque) e vincitrice è stata Valeria Monte (Kintsugi). Le motivazioni espresse dai tre lettori sono state rispettivamente “Una emozione, un’idea antica, una speranza di rinascita trovano voce in un racconto fotografico ben strutturato” e “Per aver saputo racchiudere in un racconto efficace una storia intima di ricerca del proprio equilibrio interiore, attraverso immagini evocative, simboliche, potenti”.
Come ha ricordato in sede di presentazione Gianni Nastasi (Presidente ARVIS) e più volte pure sottolineato da Marco Fantechi (Docente FIAF), a prescindere dagli aspetti competitivi, forse necessari per stimolare l'approccio al confronto, partecipare a manifestazioni come queste o similari costituiscono tappe importanti, per poter verificare quanto si produce e appuntamenti utili per alimentare idee creative fondamentali necessarie per sviluppare la crescita individuale di ciascuno.
Costituiscono altresì occasioni per conoscere e farsi conoscere, stabilire interscambi sempre utili per affinare la lettura della luce e le scritture attraverso immagini (in chiave sia autoriale che nell'aspetto di lettura); elementi tutti indispensabili che educano ad affinare sempre più il proprio modo di comunicare e di leggere e anche riuscire ad a far propria la sintassi insita se ci si vuole proporre come autore.
A conclusione dei lavori, organizzatori, collaboratori esterni e partecipanti sono rimasti entusiasti per come sono andate le cose e si sono ritrovati concordi a voler ripetere l’iniziativa anche nei prossimi anni. Del resto la formula ha soddisfatto, funzionato, il materiale è stato abbondante e di qualità, registrando anche una larga partecipazione giovanile che fa ben sperare per la futura crescita dell'ARVIS.

Buona luce a tutti!


© ESSEC

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