Ai tempi del 2.0 ........ Eroe sarebbe .......

La genialità di Vauro che realizza una emblematica vignetta ripresa da Marco Calamari, che viene a parlare di una sua personale iniziativa pro Assange e esprime delle realistiche considerazioni con un lucido articolo pubblicato su Economia & Finanaza Verde, fanno da cappello a quanto vengo a proporre.
Entrambi i presupposti dovrebbero indurre a riflettere sull’opportunismo cui spesso si ricorre nel fare della storia uno strumento sfacciatamente di parte.
Antifascista, fascista, partigiano, eroe, traditore, giuda, audace, coraggioso, pavido, etc. …… tutti termini e aggettivazioni che sempre tornano nell’attualità quotidiana per colorare spesso, con annacquati idealismi, propri punti di vista che sono solo opinioni.
La recente elezione alla presidenza del Senato della Repubblica italiana, al riguardo, può costituire un classico esempio che potrebbe ben associarsi ad alcuni dei termini predetti, magari anche a più di uno o assommarsi ad altri ancora che potrebbero tornare adatti.
Secondo la triste verità il fatto certo e acclarato è che la storia è scritta sempre dai vincitori, che presumono di fare cultura secondo la partigianeria e l’opportunismo del tempo.
Tornando al fenomeno Assange, colpisce l’indifferenza generale su un fatto di una gravità estrema riguardante la possibile estradizione negli USA di un giornalista.
Al di là delle proprie convinzioni che possono essere legate a pragmatismi giuridici più o meno intransigenti e “talibanesimi” vari, occorre mettere in luce come le regole comuni assunte alla coesistenza sociale - morali, giuridiche, costituzionali, religiose e chi più ne ha più ne metta – sono in ogni caso e in modo inconfutabile frutto di compromessi, assunti come utili per la convivenza.
Se viene posto fuorilegge a priori, senza entrare nel merito o sviluppare in modo trasparente il metodo di giudizio e in riferimento a quali leggi, chi svolge una attività giornalistica d’inchiesta che ha delle precise peculiarità in una società evoluta, forse si stanno trascurando le innumerevoli nefandezze che un sistema mediatico opaco - strumentalizzato sia economicamente che politicamente dal potere, quale esso sia - pone di fatto in essere in qualunque angolo civilmente organizzato del pianeta Terra.
Al riguardo, una recente interessantissima installazione (“False Flag” di Voluspa Jarpa) visitabile presso lo ZAC dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, curato da Beatrice Merz, sublima di certo l’argomento. Nella locandina della mostra si legge che nell’opera d’arte moderna Voluspa Jarpa “ha cercato di capire il modo in cui i governi e le agenzie estere hanno operato al di fuori della legge, ripetutamente, in America Latina durante la Guerra Fredda e un’analisi di una serie di documenti che rivelano l’esistenza di Eserciti Segreti (Stay Behind) implementati dalla CIA e dalla NATO per prevenire l’avanzata della sinistra nell’Europa del dopoguerra, rivelati col nome di Operazione Gladio, all’inizio degli anni ’90 in Italia. I documenti desegretati dalla CIA in quattordici paesi dell’America Latina coprono un periodo dal 1948 al 1993”.
La locandina che accompagna la mostra a Palermo, che accomuna opere di quattro artisti (oltre a Voluspa Jarpa anche Guido Casaretto, Ra Di Martino e Petra Feriancova), riporta, tra l’altro, come: “Molti dei documenti presentano cancellazioni e censure e, proprio per questi segni grafici, non possono più essere considerati solamente testi da leggere ma acquisiscono lo status di immagini da osservare. L’installazione gioca in quello spazio diffuso tra testo e immagine, storia, bugie, censura e disinformazione”.
Quanto è esposto include anche ulteriori testimonianze archivistiche riferite ad altri contesti geopolitici, Italia compresa, inglobabili per analogia e similitudine all’importanza dei media e del giornalismo per calmierare le tante forme di censura diffuse nel sociale, a qualunque livello e in tutte le sfere che presuppongono gerarchie e potere.
Una galleria fotografica e di testate giornalistiche italiane consentono di ripercorrere vicende a noi più vicine e oggetto di denuncia ponendole all’attenzione dell’osservatore.
Per una maggiore completezza dell’intera questione, si rinvia a leggere sia l’accennato articolo di Calamari e, per quanto possibile, visitare l’esposizione intitolata ISOLITUDINE che verrà tenuta fino al 26 febbraio 2023 presso lo Zisa Zona Arti Contemporanee (ZAC) di Palermo, organizzata dalla Fondazione MERZ e che verrà certamente proposta in altri siti museali nazionali.
Altri strumenti a scelta del lettore torneranno pure utili per apprendere, approfondire e consentire di aver maggior contezza delle variegate problematiche sociali che investono, spesso anche in maniera violenta, l'eterno contraddittorio che inevitabilmente è sempre suscitato dalla reale gestione del potere.

Buona luce a tutti!

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