Coincidenze, studio, convergenze, scopiazzature, completamento di tracce? ….. e chi lo sa?

Talvolta accadono delle strane coincidenze che consentono di vedere secondo angolazioni diverse idee simili o forse, per meglio dire, lo sviluppo ulteriore di un concetto accennato.
Nella serata di giovedì 13 dicembre, mentre su canale 5 veniva trasmessa in chiaro la partita di Coppa Italia Milan-Genoa, attraverso la rete internet si svolgevano in streaming, in contemporanea, due appuntamenti fotografici con ospiti Mimmo Jodice (Veneto Fotografia) e Giorgia Fiorio (Evento Fiaf). Per uno come me che ama il calcio si poneva un problema non di poco, ma in breve optavo per la scelta.
Poter seguire tutto era impossibile ma avventurarsi nel tenere parallele le due serate sulla fotografia era praticabile.
Quasi in aiuto, peraltro, intervenivano fortunatamente dei ritardi nell’inizio in uno e dei prolissi cappelli introduttivi nell’altro.
Come al solito, Christian Mattarollo (nel primo ambiente web) e Michele Smargiassi (nell’appuntamento Fiaf) sono riusciti a esporre e a supportare sagacemente i due personaggi protagonisti della serata e le loro opere.
Già da subito apparivano le differenza sostanziale nei due percorsi di crescita artistica di Jodice e Fiorio.
Partiti gli eventi, Mattarollo, nel suo ottimo racconto, riusciva a mostrare l’evoluzione del fotografo napoletano, riveniente sostanzialmente da studi e didattiche connesse alle sue competenze in storia dell’arte. Un background non indifferente che ha indubbiamente aiutato l’artista nelle sue proposte fin dall'origine, con concettualizzazioni che poi lo hanno spinto a sviluppare sempre più un suo specifico percorso mistico e talvolta lambente il surreale.
Sotto l’input di Michele Smargiassi la Fiorio, invece, mostrava quello che per certi versi amo definire “l’animale fotografico” che c’è nel personaggio.
Con onestà Giorgia Fiorio, mostratasi da subito abile comunicatrice, non nascondeva i limiti, anche culturali, che avevano accompagnato i suoi esordi nel campo fotografico. Una miriade di aneddoti, anzi, consentivano all’ascoltatore di cogliere l'essenza del suo lavoro. Un’attività fotografica che, una volta avviata, aveva visto sempre più crescere la qualità di scelta nelle idee e nell’approccio estetico sul modo di fotografare.
In tutto questo, forse suffragata e aiutata da Giovanna Calvenzi, che, a detta della stessa Fiorio, ha avuto e ha di sicuro tuttora un ruolo molto importante nella evoluzione del suo percorso fotografico e non solamente in esso.
Nell’ultima opera proposta Giorgia Fiorio appare poi sorprendente, almeno rispetto alle sue produzioni precedenti, perché sembra riprendere - con una notevole forza espressiva - un discorso concettuale già avviato, con una differenti scelte estetiche, da Mimmo Jodice (serie di ritratti e pitture in un caso, di ritratti di volti di statue nell’altro, con mostre entrambe tenute esposte anche a Parigi).
Come la stessa riporta nell’articolo su “In One - Humanum” (https://www.giorgiafiorio.com/) la Fiorio dice su questo lavoro di interrogarsi sulla dialettica presenza-visone della figura umana tra realtà e apparenza.
Il video, realizzato con sapiente efficacia, riesce a trasmettere in effetti un messaggio che rappresenta, attraverso una sapiente miscellanea di musica, parole e immagini, quasi un trattato sulla potenza intrinseca della fotografia.
Una interessante e autorevole voce per meglio conoscere Giorgia Fiorio risulta quella di Denis Curti (https://youtu.be/19v5kL8GJPk) che, soffermandosi nel commentare la mostra a Venezia intitolata “Il Dono”, fornisce anche un quadro abbastanza completo della fotografa.
Un filo conduttore unisce, infine, Mimmo Jodice e Giorgia Fiorio. A mio parere, da entrambi gli autori viene fuori uno spaccato molto interessante, perché seppur dopo differenti percorsi, appare come se entrambi si fossero dati un appuntamento nell'incontrarsi in “In One - Humanun".
Al riguardo però, mentre le fotografie di Jodice (nel suo mix di pitture e ritratti) invitavano fin da subito l’osservatore alla meditazione nel silenzio, le foto della Fiorio (con immagini di soli volti di statue variamente adombrate) sembrano gridare senza emettere suoni, alludendo a delle verità nascoste.
Coincidenze, studio, convergenze, scopiazzature, completamento di tracce? ….. chi lo sa?

Buona luce a tutti!

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