Ernesto Bazan – Un fotografo asceta

Molti di noi possono raccontare di accadimenti nella vita che apparentemente non trovano una spiegazione logica, come premonitori di fatti o vere e proprie combinazioni irrazionali.
Sono spesso cose che lasciano interdetti e che portano a prefigurare disegni e destini ispirati a scopi che travalicano il nostro raziocinio.
Poi hai modo di incontrare personaggi che in qualche modo testimoniano quanto di trascendente e inspiegabile può succedere nel quotidiano, con strani intrecci che sembrano guidati da ciò che comunemente siamo portati a chiamare fato.
Tutto ciò porterebbe a dire che nella vita non tutto è frutto o è una lasciato al caso. Ciascuno di noi troverà proprie spiegazioni, anche se non sarà possibile comprovare le proprie tesi.
Ernesto Bazan racconta di come ha avuto modo di rientrare a Cuba attraverso un sogno premonitore della sua compagna Sissi.
Costretto nel 2006 ad abbandonare la sua casa a L’Avana, in quanto “persona non gradita”, una mattina a Brooklyn, nel 2015, Sissi profetizzò ad Ernesto d'aver sognato che era diventato possibile ritornare nell'isola caraibica. Comunicò la cosa vivendola come fosse vera e, per verificare la fattibilità della svolta, si recò subito all’ambasciata cubana, non solo per avere conferma del possibile rientro del marito, ma anche per accertare di poter tornare nella sua veste naturale di fotografo e, quindi, di aver riconosciuto come lecito quel ruolo professionale che in passato era stata causa dell’esilio.
Tutto corrispose alla premonizione sognata e gli accadimenti successivi determinarono per Ernesto anche un grandissimo successo culturale, che è stato ben documentato dai filmati che raccontano anche di una sua grande mostra fotografica realizzata in terra di Cuba.
Bazan, in un video postato su You Tube nel 2020 da “Promirrorless” (https://youtu.be/TELssDiDZ88) ha anche raccontato un’altra vicissitudine strana accadutagli.
Durante un’operazione di pulizia casalinga a Veracruz, nella sua nuova residenza messicana, un vecchio libro su temi di mecicina chirurgica scritto dal padre era stato oggetto di “sbarazzo”. In verità la donna che collaborava nelle pulizie generali, casualmente vide nel sacco di plastica che raccoglieva i rifiuti questo libro; lo recuperò per chiedere e verificare se era il caso di buttarlo veramente.
Per Ernesto fu una sorpresa doppia, sia perché non ricordava di aver ricevuto e conservato quest’unico volume sopravvissuto, sia per la dedica che il padre aveva fatto al piccolo nipote - allora più o meno adolescente - e a insaputa di tutti.
In qualche modo Pietro Bazan senior aveva annotato che il piccolo Pietro avrebbe intrapreso la professione di medico, perpetuando l’esercizio della professione di chirurgo del nonno; cosa che a distanza di tanti anni si è poi puntualmente realizzata.
Ascoltare queste storie dalla viva voce di Ernesto Bazan suscita anche una stana atmosfera. L’alone mistico che avvolge la sua figura fa peraltro apparire, quasi fosse naturale, ogni parvenza irrazionale delle sue vicende. Lui crede fermamente nel trascendente e che qualcosa di certo governa i nostri destini.
A conferma di ciò lega anche la sua scelta di vita, di diventare fotografo, anche a una premonizione che gli accadde in un sogno all'età di diciassette anni.
Queste convinzioni e i racconti delle sue esperienze di vita hanno fatto di Bazan quasi un asceta.
Assistere a una sua performance professionale, anche per la sua costante ricerca d’interazione, è coinvolgente; ma ancora di più ascoltare questi suoi tanti aneddoti, che intercala e narra come fossero delle vecchie storie; come delle normalità che la vita propone in modo variegato - e personalizzandole - a ciascun individuo, a prescindere che se ne possa avere piena coscienza.
Un altro interessante video su Ernesto Bazan, corredato da ricche immagini fotografiche tra quelle raccolte nell'ultimo suo libro "25 Noviembre", è consultabile pure su You Tube, proposto dal Museo Nazionale della Fotografia - CineFotoClub Brescia (https://youtu.be/QmB-3XcKEZg).
Un mix tra slide show e video, racconta la mostra del 2016 a Palermo, presso lo ZAC dei Cantieri Culturali alla Zisa, ed è accessibile tramite https://youtu.be/7NKn4cNMzfM

Buona luce a tutti!

P.S. - Nei commenti ricevuti sul blog, scrive un caro amico che ha conosciuto l'Ernesto Bazan bambino, e si ha così un'ulteriore conferma di strane coincidenze che fanno riaffiorare tracce di ricordi sopiti nel tempo.

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