Bisogna anche adeguarsi a quelle che sono le proprie caratteristiche

Ogni esistenza conserva memoria delle esperienze vissute, in un accumulo disordinato che si mantiene apparentemente confuso in ciascuna mente.
Ogni tanto ci si sofferma sui ricordi o su certi accadimenti e affiorano sensazioni, stati d’animo che riportano a rivivere le gioie, le paure, le bramosie, le mancanze che la vita, nei vari capitoli, ha rappresentato; il tutto sedimentando in un tempo che costituisce per ognuno il proprio passato e tutto ciò che a esso è rimasto legato.
Nella vita adulta, agli altri le esperienze rimangono nascoste e ciascuno mantiene racchiusi in se segreti intimi mai confessati che hanno certamente condizionato il proprio stato attuale.
Turbamenti, scoperte, desideri, successi, rinunce e privazioni sono l’amalgama che avvolge l'esistenza di ognuno. Compresi i tabù e i limiti che, più o meno consciamente, ci hanno orientato nelle scelte, condizionate anche e non poco dal caso.
Apparenti errori o azioni istintive hanno creato per tutti dei destini non completamente prevedibili, che solo le combinazioni e la casualità hanno lentamente generato e fuso.
Nell’età matura, pur guardando avanti, si ha piena coscienza dei propri trascorsi e si è portati a guardare l’evidente traguardo che è la nostra realtà di oggi, che ci appartiene e non ammette ormai nessuna nostalgia, poiché la formula matematica ha già elaborato nel tempo tutte le addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni e ogni altra forma di calcolo o alchimia che ha determinato per ciascuno un risultato.
Per quanto ovvio, quindi, l’esito finale - stante i presupposti e ogni condizione - è il seguito naturale di un percorso, dove ciascun passaggio intermedio è stato condizionante. I se e i ma, anche avventurandosi a voler fare un percorso a ritroso, non avrebbero più, pertanto - e in ogni caso alla fine della fiera - alcun senso.
Questa lunga premessa sta anche alla base delle caratteristiche specifiche creative e artistiche di ciascun individuo e la branca fotografica del portfolio, posto in argomento, costituisce forse una delle più tipiche espressioni algebriche.
Nel caso, infatti, il bagaglio culturale personale di ciascun fotografo si fonde con quella che è la complessa evoluzione individuale e, pertanto, ogni prodotto proposto da ciascun autore, tende a rappresentare ogni volta un pò la sintesi che ciascuno riesce a realizzare secondo il proprio modo d’essere.
In questo gioco complicato, s’interfaccia anche la figura del lettore che, nell’incontro, a sua volta, mette in campo il suo bagaglio formativo, altrettanto ingombrante e nella maggior parte dei casi pure anch’esso complesso.
Psicanalisi affinate quindi si mettono a confronto, con raffronti di mondi che possono contrapporsi o riconoscersi in empatie, qualora si ritrovino riflessi nei famosi rispettivi neuroni a specchio.
Pertanto è facile che si determinino pure predisposizioni verso autori o lettori, a secondo del ruolo assunto in campo da ognuno, per portare avanti varie narrazioni che - in qualche maniera - si possano anche spersonalizzare per essere abbracciate o respinte da altri, oltre alle due parti che sono i principali attori dell'incontro.
Accedendo a un competere che prevede tanti fotografi impegnati a raccontare una loro storia, per essere giudicati, inevitabilmente, al fine di differenziare e addivenire all’assegnazione di un premio, ci si deve pertanto rilassare e accettare qualsiasi risultato.
La domanda che si viene a porre, quindi, è: si può essere soddisfatti di una lettura del portfolio che è stato presentato in un appuntamento fotografico, anche se non ci si ritrova fra i lavori segnalati per essere premiati? La mia risposta è un si convinto! Senza riserve!
Anche perché non occorre necessariamente vincere, quando può già risultare positivo e appagante l’aver raggiunto una sufficienza nella valutazione di quello che può essere il proprio racconto.
Quando peraltro apprendi che nel tuo caso le immagini non hanno comportano ripetizioni e sono riuscite a mostrare scene coerenti in una manifestazione complessa, dove il divertimento costituisce il denominatore comune nella tematica proposta, cosa si vuole di più? Un premio? Ma occorre tenere conto che i competitori sono tanti e in genere tutti capaci di produrre portfoli meritevoli. Ogni appuntamento e confronto in questo campo, risulterà pertanto utile, se l'approccio rimane sereno e consapevole.
Nelle letture esce fuori, ad esempio, che il rischio che spesso si corre nell’editing è quello che, in una costruzione di sequenze, ogni fotografia possa far immaginare (introdurre già) quello che sarà presentato nella scena successiva. Nella circostanza apprendi che un’impaginazione accurata, frutto di un confronto con altri e disponibile ad accogliere eventuali suggerimenti, può apportare dei vantaggi e talvolta anche generare un maggiore dinamismo narrativo, utile all’arricchimento e nella fluidità delle letture.
Del resto, come sempre, bisogna anche adeguarsi a quelle che sono le proprie caratteristiche, accontentarsi delle capacità che eventualmente ci contraddistingono e accettare, altresì, serenamente quelli che possono essere i propri limiti.
Queste piccole e semplici cose accennate, solo per voler dire che da qualunque confronto, come nella vita, bisogna saper discernere le informazioni che a nostro modo di vedere ci possano tornare utili. Anche per modificare e affinare il proprio linguaggio o la maniera di esprimersi, non tanto per modificare il proprio modo di essere ma, bensì, per arricchire il proprio vocabolario e rendersi così maggiormente comprensibili agli altri.
Oltre alle teorie più o meno definite, ci sono poi anche le mode, le tendenze, le scuole di pensiero e tante altre questioni che intervengono. Ma ciò fa parte dell’evoluzione e delle trasformazioni che irrompono in ogni campo artistico-letterario, lungo il lento decorso della storia umana. L'argomento a questo punto si allargherebbe a tanto altro e, per la passione fotografica, basta e avanza quanto è stato già detto.

Buona luce a tutti!

Commenti

Post più popolari