L’arte può raccontare, per essere poi letta in tanti modi
Un’idea artistica di SID che indubbiamente intriga.
Una installazione comunque poco fortunata, fatiscente, che non ha avuto lunga vita a causa di intemperie climatiche sopravvenute nell’area e che l’hanno ridotta, dopo solo qualche giorno, in brandelli.
Le indicazioni incrociate, non so quanto siano state volutamente o consciamente collegate a simboli reali. Cioè agli avvenimenti di cronaca accaduti in città, ovverossia al contesto urbano dove è venuta cessare la lunghissima latitanza di Matteo Messina Denaro.
Sta di fatto che il risultato posto in essere era venuto a fondere in un univoco: ironia, dubbio e sorpresa.
La figura disegnata da SID risulta infatti fortemente ieratica, termine che può essere “usato anche con intonazione ironica” per l’appunto “allo scopo d’indicare una gravità e solennità ostentata, fortemente caricata e sproporzionata al luogo o alla circostanza”.
In genere, nell’iconografia cattolica, Maria Maddalena è principalmente associata a una delle figure delle ultime scene rappresentate nelle stazioni della Via Crucis, ovvero alla crocifissione e deposizione al Calvario, quindi al massimo della rappresentazione fideistica del simbolo eucaristico di Cristo.
Nella fotografia realizzata dallo stesso autore, Sid la colloca invece in un contesto urbano isolato, sotto una indicazione stradale che, a Palermo, indica la direzione per raggiungere “La Maddalena SpA”, punto di riferimento assoluto e di eccellenza per l'oncologia in Sicilia.
Da qui deriva un’iconoclastia sottile e originale, probabilmente non completamente pensata nei dettagli indicati, che porterebbe a una irriverenza/blasflemia verso i principi e le credenze della fede, comunemente pure associati alla “Maddalena” della storia.
La Maddalena di Sid è l’ennesima dimostrazione di come l’arte concettuale può raccontare, per essere poi letta in tanti modi.
Buona luce a tutti!
© Essec
Commenti
Posta un commento