“Street Photography” in mostra all’ARVIS di Palermo



La Street Photography ha sempre costituito per tutti l’iniziazione di chi comincia a praticare la fotografia.
Oltre a consentire qualsiasi fantasia sperimentale la street è, infatti, un’ampia palestra che - attraverso i variegati percorsi perseguibili - consente di acquisire da un lato la piena padronanza delle soluzioni tecniche, dall’altro di individuare quello che diventerà poi, eventualmente, il proprio percorso creativo.
Nella proposta “Street Photography”, esposta in questi giorni presso la Galleria Fiaf dell’ARVIS di Palermo, Franco Alloro, Cristian Cacciatore e Salvo Cristaudo hanno scelto questo tema che, anche per le prerogative accennate in premessa, non risulta per nulla mai facile nell’allestimento di una mostra, anche per l’ampiezza tematica che potrebbe facilmente creare scollamenti.
Quanto realizzato dai tre è invece risultato sorprendentemente positivo e per tanti aspetti.
Un primo punto è un’omogeneità d’insieme delle singole immagini che, per tagli e tonalità delle scale dei grigi di ogni foto, porterebbero pure indurre ad attribuire la paternità creativa ad un unico autore.
Un altro aspetto è anche rappresentato dall’equilibrio dispositivo delle opere esposte che, per l’assortimento e la sequenza, sono riuscite a creare un racconto vario e articolato in scene spesso diverse ma, in qualche modo, pure strettamente concatenate.
Tutto quanto, separato da semplici cornici che inducono l’osservatore a prefigurare una serie di scorci visuali, rappresentativi di specifiche parentesi di momenti di vita; come se fossero degli squarci di vedute visibili attraverso tante piccole finestre rivolte all'esterno (corrispondenti a tante giornate), di un unico edificio (soggetto narrante), che con tante visioni differenti raccontano di avventure, rievocando anche ricordi.
Gli autori sono tre, ma le tessere completano un percorso che potrebbe – come detto - anche essere attribuito a un unico autore; per i tanti tasselli legati a un unico filo.
Leggere la sequenza della mostra è come sfogliare le pagine di un album, che mescola foto di famiglia con fotografie di viaggi, reali o onirici poco importa.
Una mostra da vedere, con calma e magari quando c’è poca gente, per lasciarsi trasportare dall’editing affabulante sapientemente proposto.
Aggiungere ulteriori parole appare pertanto inutile e quasi ridondante, rischiando anche il superfluo.
A chi è rimasto incuriosito per l’articolo, rimane solo di andare a vedere per verificare di persona.

Buona luce a tutti!


© ESSEC

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P.S. - La presentazione alla Mostra di Giancarlo Torresani, alla quale si rimanda, accenna ai singoli autori - correlandoli ad alcune delle fotografie esposte - e fornisce le peculiarità intrinseche, nonchè le difficoltà che caratterizzano la fotografia comunemente contrassegnata come Street Photography.

Commenti

  1. Peccato non essere stato presente, a una mostra sicuramente interessante a vedere alcune foto di questi amici. Complimenti a tutti Angelo.

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