Il tempo scorre

Ogni opera di street art ha in sé una estetica specifica. Le scelte operate dall’autore seguono uno stile personale che, attraverso una serie di riproposizioni, diviene in breve riconoscibile.
Le tecniche in campo sono oggi le più variegate, come pure i messaggi che sottendono a ogni installazione.
In genere, per molti grafitari, prevale una fase concettuale e di progettazione che talvolta rendono pure visibili attraverso la pubblicazione di pagine dei loro piccoli taccuini, ma ciò non è una regola fissa.
Taluni, specie i writers, amano spesso improvvisare e sviluppare i loro disegni secondo l’estro del momento o in relazione agli spazi disponibili.
Come in tutte le arti figurative, fotografia compresa, nel creativo tutto è ammesso e ciascuno può procedere secondo un suo percorso, indipendentemente dall’empatia o dall’approvazione di altri.
Catalogare le correnti di pensiero oggi può essere solo effettuare uno scatto fotografico che fissa un momento, atteso che tutto è mutevole e ogni giorno c’è sempre un qualcuno che si propone con nuove idee o che le cambia.
Propenderei, quindi, a spostare la visuale riflessiva ponendomi dalla parte dell’osservatore generico a cui è sempre rivolta ogni opera, piuttosto che andare a impantanarsi sui singoli autori e sulle tante branche di riferimento.
Come spesso viene anche detto in fotografia, quindi, soffermandosi a valutare quanto ogni progetto ideato abbia potuto raggiungere l'obiettivo di “bucare lo schermo”, catturando l’attenzione. Ciò indipendentemente dalla specifica metodologia prescelta.
La narrazione storica, per esempio, induce a riflettere secondo una logica didattica sequenziale che alla fine tende ad alludere. Flash urlati, invece, fissano un'idea, illuminano l’attualità per richiamare su argomenti e situazioni, come se andasse a scrivere con dei titoloni a caratteri cubitali in una prima pagina di giornale.
Si può comunque affermare che tutte le “semantiche visive” sono ammesse purché siano accessibili, ovvero comprensibili e di facile lettura.
C’è chi si esprime con tratti minimalisti (es. Exit.Enter) e chi si caratterizza per le tipiche sembianze dei loro personaggi (es. Whoisnemos). Altri interpretano la street art prevalentemente in chiavi pittoriche, applicando tutte le composite peculiarità delle correnti che le riguardano.
Quanto è stato fin qui detto può essere integralmente applicato anche nell'affollato campo della fotografia o in qualunque altra forma d'arte creativa prodotta e proposta, in ogni tempo e luogo.
Alla fine - e sempre - sarà chi osserva in un preciso momento storico colui che andrà a premiare l'opera con il suo sguardo attento; se ne resterà ammirato per le fattezze creative o, eventualmente, saprà cogliere il retromessaggio sottostante (qualora ce ne fosse uno leggibile).
In tutto questo, come accade per ogni forma artistica, le produzioni intanto aumentano numericamente in modo esponenziale (Joan Fontcuberta docet). Si rincorrono idee, formule, progetti culturali, messaggi sociopolitici, espressi in maniere esibizionistiche, emulative, empatiche, ripetitive, ossessive, originali, banali e chi più ne ha più ne metta.
Il tempo scorre più o meno lentamente a seconda dell'età e del pensiero di ciascuno.
Il mondo gira. Tutto si muove mentre noi viaggiamo in un universo sconosciuto dove, culture umane migrano, si succedono, si sovrastano, si miscelano, trovano pace, alimentano conflitti, coltivano illusioni e sempre cavalcando utopie che resteranno eterne.

Buona luce a tutti!

Commenti

  1. Ben detto.. prima o poi troveremo il sistema . Forse la terza età farà da strada alla saggezza fotografica oppure andremo a pesca..
    Il mio abbraccio
    Maurizio

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