Talvolta capita di dissertare



Talvolta capita di dissertare con soggetti molto eruditi, ma non necessariamente occorre abbattersi solo per il fatto di possedere e poter disporre di un bagaglio culturale assai inferiore.
Si può dissertare tranquillamente mettendo in campo i propri mezzi, sta a chi è posizionato più in alto l’eventuale accortezza di scendere di livello.
In ogni scambio ciascuna delle parti ha sempre modo di trovare quell’oggetto che trova utile o che cercava da tempo, come quando si circola in un mercatino dell’usato e si scoprono oggetti nuovi o vecchi attrezzi di un tempo andato.
Capita così che la mia amica mi segnala un bell’articolo scritto dalla sorella che prende spunto dalla cinematografia (https://joelecinema.blogspot.com/2021/11/ho-scritto-questoarticolo-nel-2016-per.html?m=1) e che la curiosità di leggere ti induca a tue considerazioni.
Partendo dall’attenzione provocata, se un argomento ti intriga, è anche naturale che cominci poi a girarci attorno, per rifletterci sopra e, magari, cercare di formulare un tuo punto di vista.

"Articolo su cui nulla si ha da obiettare.
Nascono però delle considerazioni sul fatto che ogni proposta artistica, letteraria, filmografica e di qualunque genere, incontra le logiche ormai classiche che interessano il “portfolio fotografico”, dove si incontrano inevitabilmente e si completano sostanzialmente due punti di vista complementari.
L’artista propone secondo un suo lessico culturale, l’osservatore lettore vede secondo il suo corrispondente bagaglio. Solo più di un confronto consentono, quindi, il completamento di un quadro verosimile e che, in ogni modo, rimane legato ai contesti culturale dei tempi.
Un messaggio può quindi contenere valori e input connessi, umanamente inossidabili al nostro tempo, ovvero mutevoli che, cioè, fotografano peculiarità momentanee dei vari popoli e civiltà collegate.
Un lettore, in ogni tempo e luogo, completa le parole con quanto l’opera proposta riesce a corrispondergli in base alle sue conoscenze. Solo le favole lievitano su contesti irreali che si nutrono di un fantastico indefinibile.
Ne deriva che qualunque opera si verrà a creare risulterà sempre incompleta per quanto potrà essere contestualmente letto, perché le interpretazioni e le visioni dei messaggi anche figurativi mutano continuamente, per quanto si possano credere …. fisicamente permanenti.”

In ogni caso, dissertare conviene. Nessuno è comunque depositario di verità, ma i diversi punti di vista e l'osservazione da differenti piani, nella maggior parte dei casi aiutano a cercare di capire meglio le cose.

Buona luce a tutti!

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