“Calati junco ca passa la china” ……
Immaginare per un momento di
ritrovarsi con poteri divini o demoniaci e poter leggere con le lenti della
verità la realtà che ci circonda, che si possa vedere attraverso muri, nebbie, parole
non scritte e tutti i pensieri che scivolano in ogni mente; non so se questo potrebbe
mai costituire vera conquista per noi uomini.
In fondo il nostro status
attuale, quando anche non ci rendesse felici, non nega a alcuno illusioni, progettazione
di nuove mire, non chiude mai le porte neanche alle più recondite speranze.
Così si riesce a costruire sempre
un mondo proprio e lo si muta adattandolo, inconsapevolmente ogni giorno,
scegliendo cosa mettere più in ombra o in luce, in relazione ai desideri del
momento e alle opportunità percorribili.
Curiosità e fantasia
rappresentano sempre e comunque il nutrimento di base che alimenta ogni
crescita.
Col tempo le esperienze
maturano e fanno vedere tonalità di grigio e nuovi colori, ma può anche
capitare, in alcuni casi, di invecchiare male.
Non so se può reggere nel caso
un parallelismo con le annate dei vini,
di certi feudi e contrade. Ovvero, se la cosa può dipendere dalle
caratteristiche insite e combinate di ciò che siamo veramente.
Di certo con l’avanzare
dell’età vengono meno quei freni inibitori che da giovani ci consentono di
meglio districarci nelle imprevedibili complicazioni quotidiane.
Rimane duro, talvolta, dover
cedere il passo a novità che, seppur intuibili, non possiamo ignorare. Ma tanto
è, e per continuare occorre prendere atto del mutar delle cose, dell’avvento di
idee diverse, dell’esistenza evidente di realtà che si vanno a trasformare.
“Calati junco ca passa la
china” …… il vecchio detto siciliano presuppone flessibilità e adattamento
che nella vecchiaia si perdono.
Intolleranza e rancore, qualora dovessero prendere
il sopravvento, non costituiscono mai prova di saggezza e non rappresentano segni
di avvedutezza, bensì evidenziano talvolta - tristemente - che non si è più al passo con i
tempi, non più in linea con l’adattabilità necessaria ai naturali rinnovamenti.
Ogni cosa ha un suo tempo, ma non
si rinnegherà comunque a nessuno il giusto valore che ha rappresentato. I nuovi
percorsi che si andranno a intraprendere rimangono comunque impregnati nella sostanza da
chi ha passato il testimone.
Quindi, sarà sempre naturale dar atto a chi ha contribuito all’oggi, come pure sarà necessario che tutti
gli attori prendano coscienza del presente e chi è più avanti negli anni viva serenamente
ciò che costituisce per tutti un nuovo tempo, anche se, pur sforzandosi, non si
riesce a comprendere tutto pienamente.
Esperienza, sapienza e saggezza
resteranno esempio e punti di riferimento a chi intanto si avventura a
programmare il nuovo, indirizzando anche verso tratte differenti.
In molti, consapevoli, sapranno
osservare e valutare le strategie delle nuove dirigenze e ciascuno, con un apporto
costruttivo e benevolo, si accosterà positivamente per cercare di capire i nuovi
linguaggi e per aiutare nel raggiungimento di intenti rinnovati.
Cambiamenti
non assicurano
sempre in automatico che il nuovo possa essere tutto positivo, ma in
genere neanche le acque
stagnanti garantiscono costanza nella limpidezza e occorre che nuove
acque si rinnovino per consentire trasparenze sotto i ponti.
Tutto tornerà utile alla causa
se ci si ritroverà sempre a confrontarsi nell'intento comune di crescere.
L'esperienza
ci insegna che nell'asociazionismo sano passione e interessi comuni
cementificano e prevalgono sempre, così che, nel ricambio dei ruoli, si
ravvivano gli entusiasmi, rinverdendo i tanti traguardi idealizzati.
Non
tutti saranno spontaneamente
disponibili al cambiamento, ma è naturale il ricambio e aiutare a
rendere mutevoli, variegando sempre più gli scenari, con i tanti
obiettivi possibili, dovrà essere sacrosanto per chi continua a credere.
Buona luce a tutti!
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